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Un consumo moderato di birra fa bene alla salute!
ATTENZIONE: NON A TUTTI

La birra fa bene o male alla salute?
Questa è una domanda da sempre oggetto di forti discussioni tra coloro che amano e coloro che non amano questa bevanda, ma numerose ricerche hanno esaminato l'argomento in tutte le sue sfumature.
Ora, un nuovo studio americano condotto in Cina e presentato alle American Heart Association's Scientific Sessions 2016, dimostra che una birra piccola a giorno preserva il colesterolo “buono” (Hdl) e previene problemi cardiovascolari anche gravi.

Birra: attenzione a non abusarne
Naturalmente, sappiamo tutti che l’abuso di alcol e il suo consumo, anche moderato, non è raccomandato per le donne in gravidanza o in allattamento, adolescenti e le persone a rischio (vulnerabilità alla dipendenza, malattie croniche, farmaci ...). Inoltre è fortemente sconsigliato bere birra per coloro che soffrono di gotta in quanto produce acido urico (che si cristallizza nelle articolazioni causando infiammazione e dolore). L'alcol influisce anche sulla memoria e sulla concentrazione, tra gli altri misfatti. Detto questo, la maggior parte degli studi in materia hanno concluso che bere moderatamente birra non è dannoso per la salute. Piuttosto, un consumo oculato ha più vantaggi che svantaggi.


Le proprietà della birra

I componenti principali della birra sono malto (orzo germinato), acqua, luppolo e lievito. È quindi un prodotto naturale senza conservanti, sale o grassi. La birra contiene molte vitamine e minerali (tra cui magnesio, silicio e potassio).
Vista in questo modo, è una bevanda particolarmente salutare. Di tutte le bevande alcoliche, la birra classica è la meno calorica, con 40-60 kcal per 100 g (circa 10 cl), a seconda del contenuto di alcool. Per confronto, il vino rosso contiene in media 80 kcal per la stessa quantità, ma un bicchiere di vino è ovviamente più piccolo di un bicchiere di birra.
Infine, è una buona fonte di antiossidanti grazie a luppolo e malto.



Le sue virtù

Orzo: fornisce vitamina B e fibre solubili che favoriscono il transito intestinale, riducono i livelli di colesterolo e il rischio di malattie cardiovascolari.

Il lievito: fornisce vitamine B, soprattutto B1, B6 e B9 (acido folico), che contribuiscono a mantenere bassi i livelli di omocisteina nel sangue riducendo il rischio di malattie cardiovascolari (omocisteina è una sostanza pro-infiammatoria sospetta nell’aterosclerosi).
La vitamina B promuove anche la salute della pelle e dei capelli. Infine, lievito di birra è una buona fonte di vitamina B12.


Luppolo: contiene luppolina, una sostanza di colore giallo con proprietà lenitive, che aiuta a combattere lo stress e la depressione.
Il luppolo ha proprietà anti-infiammatorie e presenta, secondo gli scienziati cinesi, alcuni interessanti effetti contro il morbo di Alzheimer e di Parkinson.
Per quanto riguarda i minerali, la combinazione di un elevato contenuto di magnesio e un basso tasso di calcio è molto utile per il cuore e le arterie e aiuta a combattere i calcoli biliari e anche renali.
La combinazione di un alto contenuto di potassio e basso contenuto di calcio, a sua volta, è utile contro l'ipertensione.
L’alcool fluidifica il sangue e agisce preventivamente contro l'ictus (stroke). L'etanolo ha un effetto positivo sul metabolismo del colesterolo e aumenta il colesterolo "buono" (HDL), degradando il colesterolo "cattivo" (LDL).

 
 
 
 
 




LA LEGGENDA NARRA...


Periferia della città di Ur, la più potente e la più popolata del regno sumero.
Un giorno qualsiasi di circa seimila anni fa.
In una capanna di paglia e fango ben diversa dalle monumentali costruzioni del centro città vivono una coppia di sposi con un paio di marmocchi e la madre della sposa, rimasta vedova.
Ai margini di quella lurida e arcaica bidonville sopravvive alla meglio anche un cane.
Durante uno dei rari giorni di pioggia (a quel tempo la temperatura media sulla Terra era di 3 gradi centigradi più alta di quella attuale) ecco che gli abitanti del tugurio vi si rifugiano in tutta fretta, lasciando un pezzo di pane in una ciotola.
Quel cibo viene dimenticato, inzuppato com'è dal violento scroscio d'acqua venuto dal cielo.
Alcuni microrganismi presenti nell'aria, cioè funghi microscopici, finiscono in quella zuppa di pane rimasta vicino alla casa e, considerato che la temperatura non era di regola inferiore ai 30 gradi, ecco che comincia a fermentare.
Dopo un po' il cane, assetato a causa della opprimente calura, si avvicina alla ciotola e lappa un po' del contenuto.
Nel breve volgere di qualche minuto il cane entra in casa, fa la pipì dappertutto, cerca di mordere le molli rotondità della suocera e, invece di camminare in linea retta, procede zigzagando in modo curioso.
Il padrone di casa, quotidianamente vessato dalla querula presenza della suocera, ha l'opportunità di sfogare la sua rabbia contro il malcapitato e incontinente cane e lo caccia fuori di casa cercando di appioppargli un calcione.
Il cane è solo apparentemente colpito da un raptus di follia, infatti non appena uscito ritorna con piacere a lappare nella ciotola sotto gli occhi ancora furenti del Sumero. Per nulla ammaestrato dall'esperienza precedente il cane fa il bis delle bravate precedenti, poi si addormenta profondamente.
Il padrone di casa è furioso ma al contempo sconcertato da un simile comportamento canino: tra l'altro quelle bizzarrie rappresentano una novità assoluta in quel fedele compagno domestico.
Il Sumero non sa proprio che pesci pigliare. Ecco perché piglia la ciotola e imita il cane, bevendo quella semplice ma strana zuppa.
Passa un quarto d'ora, forse qualcosa di più. Il Sumero si sente un altro. È come se, bevendo quell'intruglio, gli si fossero schiuse le porte della verità, che viene percepita per la prima volta in vita sua in modo chiaro, netto e preciso. Ormai sa che cosa deve dire.
In preda a un'ebbrezza particolare entra nell'area del focolare e affronta la suocera, dicendole tutto quello che pensa su di lei e sulle sue ascendenze, madre e padre compresi. È un fiume in piena, tumultuoso e impetuoso.
Non usa giri di parole: ricorda fatti e avvenimenti in cui ha dovuto chinare il capo. Gli sono rimasti come mattoni e rospi nello stomaco e ora li rigurgita tutti con un impeto che non credeva nemmeno di possedere. L'urlata è finita.
Il Sumero si è sfogato. Esce di casa e si addormenta sotto una palma.
Il giorno dopo capisce che quella zuppa di pane ha qualcosa di magico. La riproduce e ottiene gli stessi risultati, con la differenza che questa volta è il vicino di campo a ricevere improperi e insulti, frutto di un'annosa e problematica convivenza.
Il Sumero capisce che, bevendo un simile intruglio, non ha più dubbi su che cosa dire e come agire. Perciò battezza quella nuova scoperta con il termine sumero se-bar-bi-sag, che significa 'la bevanda che fa veder chiaro'.


 
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